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IlSole24ore – I primi riutilizzatori non si sono fatti attendere, in pieno spirito di servizio pubblico su GeoNue la mappa dei comuni virtuosi.

L’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato il Catasto dei rifiuti aggiornato al 2013, in conformità a quanto previsto dall’articolo 189 del Dlgs 152/2006 (Codice Ambiente). I dati diffusi forniscono un quadro conoscitivo completo della produzione e della gestione dei rifiuti urbani a livello di singolo comune per gli anni 2010-2013 e sono acquisiti dall’Istituto grazie al contributo delle sezioni regionali del Catasto e attraverso il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (Mud). A partire da tali dati, è stato redatto il Rapporto Rifiuti Urbani 2014, una pubblicazione scaricabile gratuitamente già da novembre scorso sul sito dell’Ispra.

Catasto dei rifiuti 2010-2013 

Il Catasto è accessibile attraverso un’applicazione che consente di interrogare i dati relativi ai rifiuti prodotti e raccolti in maniera differenziata, specificando le quantità per ciascuna frazione merceologica (organico, carta, plastica, metallo, ingombranti…). Per ogni Comune, Provincia e Regione sono forniti i quantitativi totali e quelli rapportati alla popolazione residente in modo da renderli tra loro confrontabili. Con le dovute cautele: evidentemente non si tiene conto della popolazione fluttuante dovuta a turismo e pendolarismo, un fattore critico per alcune città.

Per 1338 degli oltre 8000 comuni italiani – corrispondenti al 16,5% del numero complessivo delle municipalità e al 6% della popolazione totale nazionale – le informazioni risultano disponibili esclusivamente aggregate per Ato (Ambiti Territoriali Ottimali), Comunità montane, Consorzi o Unioni di Comuni, in quanto desunte dalle banche dati Mud che contengono, in diversi casi, i dati presentati in forma aggregata dai soggetti responsabili della gestione dei sistemi di raccolta di più comuni.

Quelle del Catasto nazionale sono informazioni preziose altrimenti reperibili in maniera frammentata e disomogenea attraverso i siti di Regioni e Agenzie per l’ambiente. Basti pensare che, mancando ancora il decreto che avrebbe dovuto fissare i criteri per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata, molte Regioni negli anni hanno deliberato autonomamente in questo senso definendo metodologie che differiscono le une dalle altre. Per questo l’Ispra per stilare i Rapporti annuali interviene sui dati forniti dai Comuni, applicando una metodologia di calcolo uniforme sull’intero territorio nazionale, in modo da rendere confrontabili, nel tempo e nello spazio, i dati relativi ai diversi contesti territoriali.

Openpolis e il formato opendata 

Il Catasto dunque è interrogabile ma le informazioni non sono state rilasciate come opendata, ossia l’Ispra non ha previsto la possibilità di download dei dati in modo da poterli riusare. Ad “aprire i dati” ci ha pensato l’associazione Openpolis che ha estratto i file dalla banca dati e li ha distribuiti sul proprio sito. Openpolis si occupa, infatti, di progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche, in modo da promuovere la trasparenza e la partecipazione democratica dei cittadini, estraendo dati pubblici dai siti governativi per metterli a disposizione di tutti gratuitamente.

Del resto che i dati pubblici e nella fattispecie quelli ambientali debbano essere resi disponibili in formato aperto lo sancisce il Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013. Lo scopo è quello di favorire il controllo sociale diffuso, ma anche il riuso dei dati per il miglioramento della qualità degli stessi, consentendo in definitiva di aumentare l’efficienza dell’attività amministrativa.

Una volta scaricati i dati del Catasto rifiuti, quindi, è possibile costruire le proprie personali classifiche (quale tra i comuni di una certa classe demografica produce meno rifiuti o raccoglie più frazione organica?), visualizzare in un grafico il confronto tra più province o regioni, o mettere in relazione quegli stessi dati con altre informazioni, per esempio di carattere geografico o economico. Per la cronaca il Comune più efficace nella raccolta differenziata nel 2013 è stato Varallo, 7400 residenti in Provincia di Vercelli, che attesta ben il 98%.

In effetti, proprio i dati ambientali sono tra i più “stimolanti” quanto a riuso poiché hanno un’immediata ricaduta sociale, interessando la dimensione quotidiana della vita delle persone. La gestione dei rifiuti, in particolare, non solo è connessa ad esigenze fondamentali di salvaguardia della salute e dell’ambiente, ma rappresenta anche un servizio essenziale al cui mantenimento i cittadini sono chiamati a contribuire attraverso una tassa dedicata.

E, infatti, i primi “riutilizzatori” dei dati aperti da Openpolis non si sono fatti attendere: “in pieno spirito di servizio pubblico e nell’ottica del riuso che caratterizza gli opendata” Nordai srl ha realizzato e pubblicato sulla piattaforma GeoNue la mappa dei comuni virtuosi a partire dai dati di raccolta differenziata: uno sguardo d’insieme da cui è immediatamente evidente, per esempio, che la maggior parte dei comuni campani raggiunge ottime percentuali.
Sotto la mappa, naturalmente, il download dei dati.

Fonte: quotidianoentilocali.ilsole24ore.com